giovedì, agosto 09, 2012

e il concetto relativo di curvy...

Navigando su internet mi sono imbattuta nella sezione “curvy” di Vogue. Ad essere presa in esame era Rita Hayworth e ancor prima altre bellissime donne. Una carrellata ampia di icone più o meno curvose ma tutte ben oltre le taglie tradizionalmente definite “magre”.
Una galleria che riflette come l'aggettivo curvy comprenda “corpi” differenti. Spesso però questo aggettivo viene utilizzato a sproposito. Ragazze taglia 44 a mio parere non possono assolutamente essere definite curvy, così come taglie oltre la 56 (ma tendo a sottolineare che per entrambe vale molto anche la conformazione fisica). Non è una questione di voler “ghettizzare” in un versante o l'altro ma semplicemente rendersi conto della realtà del fatti. Curvy vuol dire curve non ciccia in eccesso o due millimetri di pelle in più sui fianchi.
Ed a parlare è una ragazza con diversi chili in più che è si curvosa ma non curvy...
Parlando delle ragazze “abbondanti” (e mi scuso preventivamente se questo termine più urtare la sensibilità di qualcuna ma per il discorso sopra fatto non mi sento proprio di definirle curvy) c'è negli ultimi tempi una rivalutazione di questa categoria facendola passare per bellezza naturale. Escludendo eventuali patologie, nei chili e chili in eccesso non c'è nulla di naturale. Abbuffate, pranzi con portate stracariche di condimenti, frutta e verdura viste solo in foto non sono naturali. Tutt'altro.
Sono sempre più numerosi inoltre i blog dove ragazze “Over” sfoggiano con orgoglio le proprie rotondità. Un fenomeno che a mio parere ha una duplice chiave di lettura. Una positiva ed una negativa. Quella positiva è che indubbiamente riflette un'accettazione della propria fisicità, di un “mi piaccio così come sono”. Dall'altro lato però credo che ancora una volta dia un messaggio sbagliato. Quello che un corpo spinto oltre i limiti del “sovrappeso” sia bello. Mi dispiace ma lo ripeto io non la penso così. L'obesità è come portare una pistola puntata alla testa a causa del rischio di sviluppare tutta una serie di patologie pericolossissime, in primis quelle cardiovascolari.